Quali sono i fattori che deve considerare il comunicatore d’emergenza?

L’emergenza è un evento eccezionale, che richiede risposte tempestive poiché mette in crisi un sistema. Il coinvolgimento del singolo, di una comunità, di un territorio, unitamente alla gravità, impone che venga monitorata attentamente l’evoluzione per contenerne gli effetti negativi. Quali sono quindi i fattori che deve considerare il comunicatore d’emergenza?

Dal momento che si tratta di processi con evidenti caratteristiche proprie che ne determinano le varie azioni, tra cui la trasmissione dei flussi informativi, una efficace comunicazione d’emergenza deve tener conto:

  • delle caratteristiche del pubblico, a partire dal riconoscere le tipologie di soggetti interessati
  • della fonte delle informazioni, per determinare l’autorevolezza di quanto viene trasmesso
  • di contenuto e forma della comunicazione, poiché tutto concorre alla riduzione di rischi ulteriori e può favorire comportamenti virtuosi per il contenimento del rischio

Le caratteristiche del pubblico di un’emergenza
Chi è il destinatario delle comunicazioni? La risposta non è semplice, dipende dal contesto in cui si opera nel ruolo di comunicatore d’emergenza. Per l’addetto stampa di un accampamento in cui vengono accolti gli sfollati il primo uditorio sarà quello giornalistico. Se siamo in contesto istituzionale o associazionistico, il pubblico con cui interfacciarsi sarà anche quello dei volontari e degli operatori dell’emergenza. Infine, il comunicatore deve poter essere un riferimento autorevole anche per la popolazione coinvolta in un’emergenza, anche quando non è previsto che abbia rapporti diretti nella trasmissione dei messaggi.

La fonte delle informazioni
In emergenza tempo e spazio sono tiranni. Il primo detta ritmi veloci, che vanno a discapito di opere di ricerca delle informazioni e dei dati attendibili. Il secondo, lo spazio, è da intendersi anche in maniera virtuale: la comunicazione d’emergenza pone, più o meno consciamente, sotto ai riflettori. È ad alta visibilità. I due fattori sono legati e mettono a repentaglio la comunicazione di qualità, perché orientano ogni passo alla quantità nella velocità. Invece, prendersi il tempo per sostare sulle informazioni è sacrosanto. Significa riconoscere il ruolo centrale del comunicatore in emergenza e la dignità all’attività della trasmissione di messaggi. Può essere interessante, in tempo ordinario, studiare accuratamente il contesto giornalistico e istituzionale, identificare un massimo di cinque fonti visibilmente autorevoli e, in caso di emergenza, consultarle agevolmente per un controllo incrociato dei contenuti che giungono alla figura del comunicatore.

Il contenuto e la forma
L’allenamento alla sintesi, alla pulizia della forma per far emergere il contenuto, è quanto ogni giorno chi opera nella comunicazione dovrebbe fare. Significa cogliere il nucleo concettuale che si desidera trasmettere, raccontarlo nella maniera più naturale possibile e, infine, rileggerlo per pulirlo da eventuali artifici derivanti dall’oralità, da aggettivi giudicanti, da avverbi che appesantiscono la lettura. In questa maniera si mantiene la spontaneità, ma si scopre il valore dell’essenziale, fondamentale snodo alla comprensione, specie nel contesto concitato di un’emergenza.

Tre macrofattori che delineano il percorso di chi si vuole occupare di comunicazione d’emergenza. Tre elementi, da conoscere in profondità, capaci di regolare le dinamiche stesse dell’evento di cui si è testimoni e narratori, che approfondiremo sulle pagine di About Emergency, anche con ospiti autorevoli.

1 comments On Quali sono i fattori che deve considerare il comunicatore d’emergenza?

Comments are closed.

Site Footer

error: Alert: Content is protected !!