Comunicare la crisi climatica: come aumentare l’efficacia?

Comunicare la crisi climatica

Comunicare la crisi climatica significa adoperarsi perché le evidenze scientifiche vengano realmente considerate e perché ognuno comprenda qual è il suo ruolo in questo fenomeno. Per gli addetti ai lavori è necessario operare su due piani distinti: innanzitutto quello dell'autorevolezza dei contenuti, da intendersi non solo come credibilità e documentazione, ma anche quale adeguata trasmissione della rilevanza di quanto sta avvenendo al mondo. In secondo luogo, il piano delle connessioni: tra essere umano e Natura, tra microazioni e macrocambiamenti.

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Comunicazione politica e strumentalizzazione dell’emergenza

"Emergenza" sembra essere una chiave passe-partout nella politica italiana.
Dal momento che indica una situazione di non adeguata corrispondenza delle risorse impiegate per un evento che può causare danni a persone, ambienti, oggetti, in politica ne viene sfruttata la parola (o il campo semantico, se pensiamo anche al concetto di sicurezza) per avanzare più o meno velate accuse relative all'amministrazione di suddette "risorse", solitamente la controparte, o per promesse che fanno leva sull'istinto all'autoprotezione e sul sentimento primordiale di paura, di perdere qualcosa di valore incommensurabile quale la vita per sé e i propri cari, a pieno sfruttamento di bias cognitivi faticosi da gestire. D'altra parte, "lo stile comunicativo è lo stile di leadership", si diceva in qualche articolo fa, e la scelta dei termini è il punto di partenza, di peso, nel definire l'identità politica. Per comprendere se, poi, comunicazione politica e strumentalizzazione dell'emergenza siano effettivamente legate, si offre qui solo un piccolo suggerimento, di natura linguistica, da allenare.

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